È primavera!
La natura attorno a noi ci parla ormai di un risveglio completo, iniziato già nell’ultima parte dell’inverno. Lo scambio continuo fra “dentro” e “fuori” coinvolge ovviamente anche l’uomo, che non sempre però ne coglie i segnali.
Per lo Yoga, così come per l’Ayurveda, discipline antiche, il passaggio stagionale ha sempre molta importanza, in quanto nasconde in sé momenti di criticità che richiedono all’uomo, e alla natura di cui fa parte, un delicato processo di adattamento.
Con il passaggio alla stagione primaverile tutto inizia a muoversi e a cambiare: la luce, l’aria, la temperatura, ciascun processo vitale viene stimolato e accelerato, la parte germinale latente viene ora intensamente attivata.
Abbiamo già parlato di come la stagione invernale ci spinga verso il contenimento, la stasi, l’ascolto e il raccoglimento. A mano a mano che la primavera si avvicina, nuove energie iniziano ad attraversarci. Esse si mobilitano indirizzandosi maggiormente verso l’esterno e innescando ogni dinamica di rinnovamento e di riproduzione. Tutto ciò è favorito e stimolato da molteplici e complessi processi biochimici, ma anche dall’aumento delle ore di luce che naturalmente ci invitano a passare più tempo all’aria aperta.
Ciò che accade all'organismo nel passaggio stagionale è sotto i nostri occhi: l'inverno con le sue qualità di freddo, pesantezza, contrazione e scarso movimento ha in qualche modo favorito l’accumularsi di tossine (fisiche e mentali); ora la spinta del vento, della luce e della temperatura favorisce il movimento tanto del corpo quanto della mente verso l’esterno. Questo è quindi il momento in cui raffreddori, allergie, stanchezze prendono il sopravvento, ma attraverso la pratica dello Yoga o la cura dell’Ayurveda possiamo avere un quadro ben preciso della nostra personale situazione e agire preventivamente.
Questo è sicuramente il momento più adatto alla disintossicazione: pulire l'organismo da tutte quelle scorie che si sono depositate durante la stagione fredda. Ovviamente qualsiasi processo di disintossicazione andrebbe effettuato sotto la guida di un medico e di un insegnante esperto.
Lo stile di vita e l’alimentazione devono necessariamente cambiare per adattarsi al nuovo ritmo stagionale. Per fare questo è però necessario sviluppare un'intensa consapevolezza e un ascolto rinnovato dell’ambiente esterno oltreché interno, al fine di sfruttare al meglio tutto quello che la natura generosamente e con saggezza ci mette a disposizione nel momento più adatto.
L’alimentazione, quindi, deve modificarsi, concentrandosi sulle risorse che in questa stagione crescono con vigore, con i loro peculiari sapori che hanno un senso molto preciso e ci possono aiutare nella naturale purificazione. Per esempio, il sapere della tradizione indiana si fonde con l’antica medicina cinese per ricordarci che il sapore amaro tipico di alcuni germogli e ortaggi di stagione ci aiuta nell’eliminazione delle tossine e depura il fegato. Fegato e cistifellea, infatti, sono i meridiani di cui ci prendiamo maggiormente cura in questo periodo dell'anno, proprio per aiutare e sollecitare l’eliminazione dell’accumulo di bile. Non è un caso che tutte le verdure primaverili abbiano un colore verde acceso, proprio per richiamare quello della bile da eliminare.
La pratica dello Yoga è fondamentale in questo momento dell’anno perché, anche se non ce ne rendiamo conto, il nostro corpo sta attuando un processo di rinnovamento, come un serpente che cambia la pelle. È importante, pertanto, evitare l’accumulo di nuove tossine. Intensificare la pratica aiuta il corpo a buttar fuori in modo da fare spazio a ciò che di nuovo possiamo accogliere. Le pratiche consigliate per questo periodo solo quelle dedicate alle estensioni laterali, ai piccoli inarcamenti e alla stimolazione di fegato e cistifellea. Una posizione ideale è Majurasana.
A livello mentale, per alcune persone questo passaggio stagionale può risultare un po’ difficoltoso, come se si rifiutasse la spinta della natura verso l’esterno. L’attaccamento causa immobilità e la costante paura di poter perdere qualcosa. La natura ci dimostra invece che non vi è nulla da perdere poiché tutto cambia e si rinnova continuamente; dobbiamo solo lasciare andare ciò che è vecchio e non serve più, affinché vi sia spazio per le nuove gemme e la nuova vita. Nessuna paura quindi, ogni ramo vecchio deve essere lasciato cadere.
Si consiglia, a tal proposito, una meditazione volta al lasciar andare, visualizzando un personale rituale di potatura e alleggerimento.
Per la stesura di questo articolo si ringrazia Carmen Tosto, direttrice del corso Terapisti presso Ayurvedic Point.